mercoledì 10 febbraio 2010

La Prima Cosa Bella (Paolo Virzì)



togli il dente e togli il dolore: é il miglior film che ho visto negli ultimi sei mesi. il che non ne fa un film perfetto, ma direi che la cosa non é grave: dio é perfetto, dio non esiste, la perfezione non esiste. é meglio così. altrimenti ti arrivano delle perle come l'opera dello stilista tom ford che al di là dell'algida bellezza sembrano offrirti le stesse cose che potrebbero procurarti i fratelli lehman. della bellezza ce ne sbattiamo, siamo alternativi noi, abbiamo fidanzate bruttine e, se ci va bene, vestiamo male perchè lavoriamo in banca, e amen. quindi, la prima cosa bella é bello, cioé non é brutto, non fa schifo, quindi: laurea con lode a virzì. che ha fatto film belli e film brutti, del tipo che Ovosodo lo guardo ancora volentieri, la Bella Vita (che non é "La vita é bella"!) pure, gli altri un po' meno. in particolare bisogna dire che in questo caso il film di virzì ha il pregio di non esagerare. il che può anche essere letto come un non osare, ma dipende dai punti di vista: ad esempio a me piacciono le ragazze in carne, gli altri dicono che ho una perversione per le ragazza grasse, e qualcuno dice che sono sensibile, mentre altri pensano che io sia un frocio mancato. insomma, rendo l'idea, no? ecco, io sono di quelli che "é meglio non abbondare piuttosto che eccedere". in culo ai latini e ai saggi. e dunque virzì sì. perchè mica é facile reggere alla tentazione di far piangere le donne per farti dire sì, il regista e l'artista sono individui seduttivi per tendenza, non ci fanno apposta: ti fottono la ragazza senza farci apposta, é un film vecchio, eh. ma virzì no, perchè virzì conosce il dono della misura: in questo film ci saranno due grossi litigi per un totale di circa sei minuti, che sono tipo il due per cento di quelli presenti invece in "baciami ancora" (che per dircela in modo carino, fa davvvero evacuare). e anche se la storia la potresti scrivere su un post it (lui non vuole vedere lei, ma poi torna da lei giusto in tempo per vederla morire. solo che lui é il figlio e lei é la madre, e stop), va bene, perchè in fondo il film non ha una trama assurda, non ha un un intreccio leggendario: é la commedia dell'Italia, senza quella pretesa generazionale che il tema rischia di imporre. il fatto che sia simile a una tipica Commedia all'Italiana é solo un caso, secondo me, e se é voluto non é un mero recupero di certi codici per quanto riguarda la grammatica, quanto più una necessità di esprimere un'epoca che si differenzia dalla nostra (in qualche modo era necessario esprimere il salto temporale nei due momenti della narrazione, anche perchè abbiamo un montaggio in parallelo piuttosto che una sequenza cronologica regolare). difendo questo film perchè ha il pregio di saper gestire almeno il novanta per cento della sua totale durata, e per una rara volta i suoi momenti deboli non sono nel finale (cazzo, ma ci avete mai fatto caso? ogni film italiano che esce sarebbe un potenziale buon film se non fosse per l'ultima parte in cui devono stiracchiare il finale a tutti i costi per almeno un quarto d'ora...), quanto in alcune (poche a dire il vero, ne ho contate due) pericolose sbandate verso il sentimentalismo da cui però, dato il tema, era difficilissimo salvarsi. infine, gli attori non sono incredibili, ma virzì li sa dirigere, come se avesse preso le caratteristiche peculiari di ciascuno di loro e le abbia appiccicate ai protagonisti. risulta brava persino la sua adorabile e per nulla talentuosa mogliettina (la sindrome di yoko non risparmia nessuno...). tutto questo per specificare che credo che La Prima Cosa Bella non sia un capolavoro, ma almeno non fa schifo e non mi fa pentire di aver iniziato un lavoro che in qualche modo serve anche a produrre pellicole in italia. e per ricordare a tutti che se in italia i registi iniziassero a fare film probabilmente le cose andrebbero bene. ps: scusate, ma in epoca di fobia da spoiler non rivelerò tendenzialmente nulla in queste mie divagazioni

1 commento:

  1. non é un montaggio in parallelo, scusate la distrazione, semplicemente le due parti sono alternate l'una all'altra, ma non seguono la vicenda nello steso momento da due punti di vista differenti, sorry

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