sabato 6 ottobre 2012

Millelemmi - Nosocomio Tungsteno (2010)

Dopo il lavoro di Daretta, "Heavy mental", eccomi a parlarvi nuovamente del collettivo fiorentino che risponde al nome di Overknights. Togliamoci subito il dente e il relativo dolore: si tratta di un ottimo lavoro, che ho preferito al disco della controparte cilena del collettivo (che, ci tengo a ribadirlo, è comunque un mc di elevatissima qualità), per una mera questione di generale mood dell'album. Ciò che ho apprezzato è stato il tono meno serioso del tutto e lo sforzo di creare atmosfere musicali diverse ed omogenee al tempo stesso. Si prendano ad esempio le mie due tracce preferite: la titletrack e la fantastica "Perline", molto differenti tra loro eppure entrambe emblematiche manifestazioni dell'attitudine del buon Millelemmi, che ama divagare in maniera non necessariamente logica su dei non temi, affidandosi più a sensazioni vere e proprie che a descrizioni precise. La titletrack è in effetti esemplare in questo: un flow chicopiscopesco si fa beffe della metrica tradizionale dividendo le parole e asservendole a un fine prettamente ritmico (si veda la bellissima serie di versi finali della prima strofa: <>, con quel tung infilato dove meglio non potrebbe stare), e poco importa il fatto che sia estremamente arduo poter stabilire di cosa si stia parlando, dal momento che la fredda atmosfera del tutto dà proprio l'idea di una corsia di ospedale. Stesso dicasi per la sensazione di rilassamento di "Perline". Sullo stile di Millelemmi c'è dunque poco da dire se non che è altissimo e che è basato su un'attitudine quasi da linguista e filologo, cosa che vien fuori dai varidivertissement in toscano aulico (o antico, mi si perdoni l'ignoranza ma la mia conoscenza dello slang fiorentino è assolutamente limitata), e fa piacere notare che ci siano ancora mc's che non si preoccupino unicamente dell'aspetto semantico e della chiusura ad effetto del verso, sfruttando ogni singolo fonema che la nostra meravigliosa lingua mette a disposizione (l'italiano è una delle lingue più ricche e complesse del mondo, perché castrarne il valore utilizzando un vocabolario di circa 200 parole, giovani rappers?). Che il ragazzino di vent'anni capisca l'importanza di un autore come Millelemmi è forse utopia, ma questa recensione è qui anche per questo: non lasciatevi fuorviare dal fatto che il suo stile non sia immediatamente trascinante (e comunque sentitevi un suo freestyle per capire quanto diavolo è bravo!), c'è tanta di quella concezione artistica da rimanerci imbarazzati. Per finire, due parole sui beat. Prodotti tutti dallo stesso Millelemmi, hanno il pregio di esplorare uno spettro molto ampio di atmosfere, anche se non sempre riescono a sposarsi alla grande con l'interpretazione ("Uretra" ha una base bellissima che però non c'entra molto con il testo). Un disco importante, non immediato e probabilmente meno popolare di quanto meriti, se vi è sfuggito quando è uscito questo è il momento buono per rimediare, dato che lo trovate in rete in free download.

(da Rapmaniacz)

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